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Deposito telematico brevetti e marchi
Inviato da: Carlo Spandonari ()
Data: 20 giugno, 2006 [06:29]

Numerosi sono i difetti, le scomodità, gli intralci inspiegabili nella procedura e nel software per il deposito telematico di brevetti e marchi organizzato dalla Unioncamere, tale da far pensare che sia il risultato di un'esercitazione di studenti di un corso d'informatica più che un prodotto di standard professionale.

Ma, al di là della rozzezza del software, a cui si può sopperire coll'abitudine, ci sono a mio parere almeno tre aspetti, non strettamente softwaristici, che sono stati introdotti con faciloneria dalla Unioncamere senza curarsi delle conseguenze funeste che possono avere per noi, consulenti in proprietà industriale. Qui li elenco:

1. Ci viene imposto di effettuare i pagamenti esclusivamente via internet con carta di credito. Ora, è noto e spesso ribadito da autorevoli esperti che l'uso della carta di credito in internet comporta sempre un rischio più o meno grande di abusi da parte di hacker e simili. Un rischio (per quanto piccolo) che può essere accettabile in un uso occasionale diventa grave se moltiplicato per i mesi e anni di impiego sistematico. Dovremmo quindi pretendere che la Unioncamere introduca almeno l'alternativa del pagamento con bonifico bancario, come fanno l'UEB o l'UAMI.

2. Le CCIAA sono state di fatto esautorate della prerogativa di assegnare autonomamente una data di deposito, anche nel caso di depositi per via tradizionale allo sportello. Ciò significa che in caso di black-out, breakdown del loro server o del server Telemaco (prima o poi inevitabilmente si presenterà, perché tutte le macchine ogni tanto si guastano), l'intero sistema resterà bloccato, magari per un giorno o due, con slittamenti di date potenzialmente disastrosi. Dovremmo chiedere che si modifichi il sistema per consentire ancora alle CCIAA di datare immediatamente le domande ricevute allo sportello, senza dover aspettare i comodi del server Telemaco. Personalmente ho già avuto l'esperienza di queste difficoltà alla CCIAA di Torino.

3. Infine, un'altra fonte di potenziali dispiaceri è la smartcard onnipossente, impossibile da sconfessare a posteriori, non delegabile senza rischi gravissimi. Non si vede perché l'Unioncamere ha voluto scegliere una via così pericolosa. Né l'UEB, né l'UAMI hanno sentito il bisogno di corredare il deposito telematico di strumenti così drastici. Anche su questo credo che dovremmo chiedere che il sistema venga modificato, per esempio con una smartcard dedicata.


Propongo quindi che ci uniamo tutti, e subito, per chiedere una trattativa su questi pochi punti (o comunque su una analoga, ristretta rosa di problemi), perché oggi esiste ancora per l'Uniocamere che in definitiva il suo progetto possa essere boicottato. Fra qualche mese, fatta l'abitudine, sarà troppo tardi per cambiare alcunché.

Cordiali saluti

Carlo Spandonari

Re: Deposito telematico brevetti e marchi
Inviato da: Antonio Pizzoli ()
Data: 21 giugno, 2006 [10:40]

Ho spostato questo messaggio dalla cartella "Collegio", che dovrebbe contenere solo messaggi relativi all'attività professionale, del Collegio o della Ficpi.

Poiché vi è già una discussione aperta sul "Deposito telematico" nella cartella "Leggi", chiedo di inserire in essa i messaggi su quest'argomento, e non più nella presente discussione.



Antonio Pizzoli - Moderatore del forum



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