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MOVIMENTO EPC 2000
Data: 16 dicembre, 2007 [06:34]

Nei mesi scorsi ho avuto la piacevolissima sorpresa della nascita di un movimento spontaneo di aggregazione fra mandatari in Brevetti, una specie di movimento alla "Beppe Grillo" che qui denominerei "Movimento EPC2000".
Il "Movimento EPC2000" ha trasmesso E-Mail urbi et orbi, ha scritto articoli sui giornali, ha mosso parlamentari e non, per raggiungere uno scopo e, cosa che io ritengo naturale, ha ottenuto lo scopo agognato.
A fronte di cotanto risultato mi sorge spontanea una riflessione, anzi un'implorazione al "Movimento EPC2000":
Per favore, caro "Movimento EPC2000" usa lo stesso impegno e la stessa capacità di aggregazione per ottenere nel 2008
- la nascita di un Regolamento di attuazione del Codice della Proprietà Industriale;
- l'adesione dell'Italia al Patto di Londra (London Agreement) prevedendo l'applicazione dell'Art. 1 comma (2) e (3), i.e. prescrivendo come lingua di riferimento l'Inglese e prevedendo la traduzione delle sole rivendicazioni in Italiano.
A me personalmente piacerebbe che il "Movimento EPC2000" si prendesse carico delle iniziative di cui sopra per il 2008. I motivi dovrebbero essere evidenti, ma li spiego brevemente.
L'assenza di un Regolamento:
- impedisce ogni possibile Assemblea e Rinnovamento del Consiglio;
- favorisce la nascita di un Regolamento strisciante a colpi di "decreti" e "de-cretini" (si veda decreto 3 ottobre 2007);
- favorisce cervellotiche interpretazioni del Codice e un uso improprio di quanto in esso previsto.
La mancata adesione dell'Italia al Patto di Londra e soprattutto il non prescrivere la lingua Inglese come lingua di riferimento lascia spazio:
- al rischio che a mezzo di "decreti" e/o "de-cretini" venga ratificato il Patto prescrivendo come lingua di riferimento la lingua Francese;
- al rischio di una germanizzazione dell'Europa (si vedano le statistiche di depositi presso l'EPO).
Sono convinto, però, che la mia implorazione sarà vana; son infatti convinto che il "Movimento EPC2000" sia stato un episodio e che non sarà seguito da altri episodi.
A molti di questo "Movimento" fa comodo sostenere, come già sostenuto in passato, che noi mandatari non abbiamo potere politico e che non possiamo averlo.
Le smentite dei fatti sono considerate solo episodi fortunati.

Re: MOVIMENTO EPC 2000
Inviato da: Antonio Pizzoli ()
Data: 17 dicembre, 2007 [09:01]

Sono d'accordo sul fatto che l'Ordine, il Collegio e comunque tutti i mandatari si debbano sforzare nel cercare di sensibilizzare le istituzioni a trovare una soluzione ai tanti problemi che affliggono il nostro settore, tra cui in primo posto metterei senz'altro la mancanza di un Regolamento a quasi due anni dall'introduzione del CPI.

Non condivido invece la crociata a favore dell'Accordo di Londra, in quanto è del tutto discutibile la sua adozione, in primis per il fatto che ogni brevetto è una piccola legge, che deve essere conosciuta e rispettata da tutti.
Mi sembrano anche fuori luogo i rischi del francese come lingua di riferimento e della germanizzazione dell'Europa, ammesso e non concesso che questi siano veramente dei grossi problemi.

Anzi, proprio il fatto che l'Accordo entrerà in vigore nel 2008 mi sembra un buon motivo per NON aderirvi subito ma vedere invece quali saranno gli effetti nei paesi aderenti. Sono infatti curioso di vedere come verrà applicato l'Art. 2 relativo ai contenziosi.

Invece di pensare ad un Accordo discutibile e non prioritario, ci sono problemi seri che dobbiamo o dovremo affrontare tutti i giorni e che andrebbero a mio modesto avviso risolti al più presto, ad esempio:

1. armonizzazione del CPI con l'EPC2000
2. impossibilità di depositare le convalide online
3. impossibilità di reperire velocemente (online) brevetti e modelli
4. lacune nel database annualità (non si può sapere se un brevetto è in vigore o no!)
5. burocratizzazione dell'UIBM, che tra l'altro versa in uno stato pietoso
6. mancata rappresentanza dei clienti di fronte alla Commissione dei Ricorsi
7. opposizione marchi



Antonio Pizzoli - Moderatore del forum

Re: MOVIMENTO EPC 2000
Data: 17 dicembre, 2007 [06:17]

Sarei sostanzialmente d'accordo con Pizzoli. Ricordo che in ambito FICPI l'Accordo di Londra è stato più volte stigmatizzato, anche dagli associati provenienti da Paesi che vi hanno aderito, come Francia, Germania e, in misura minore, Gran Bretagna. I favorevoli sono solo alcuni fra gli extra CBE (interventi a favore sono venuti all'ultimo comitato esecutivo da Israele e Stati Uniti). Alcuni fra gli altri Paesi restano contrari. Un collega brasiliano, cui dissi che forse a loro sembrava eccessivo parlare tanto di cose europee mi rispose che gli interessava, perché sarebbe sempre potuto accadere che qualcuno andasse da lui a dirgli che nel suo Paese leggi (come i brevetti) non potevano essere scritti nella sua lingua. Dunque, non so quelli del cosiddetto Movimento, ma diversi siamo contrari a leggi che permettano di avere brevetti in Italia scritti in una lingua diversa. Non vedo rischi di germanizzazione (sonop solo i primi fra gli europei, giapponesi e statunitensi sono molti di più) e neppure che si possa accogliere l'accordo di Londra in francese, lingua peraltro non troppo difficile da leggere (che sarebbe l'unica cosa che potrebbe interessarci) per noi italiani, anche per quelli che non la conoscono. Anzi, forse l'obbligo della traduzione nel solo francese potrebbe essere l'unico modo per rendere accettabile quell'accordo: i brevetti sarebbero, magari male, alla portata di tutti, cosa che non avviene con l'inglese, lingua conosciuta da meno del 10% degli italiani....

Re: MOVIMENTO EPC 2000
Data: 02 gennaio, 2008 [11:03]

Mi sembra appropriato iniziare il 2008 con alcune riflessioni sullo scambio di opinioni innescato dal Dr. Masciopinto.
Secondo me è vero che in occasione della ratifica di EPC2000 abbiamo assistito (per mia esperienza è stata la prima volta in oltre quarant'anni di professione) ad una partecipazione di tutti i mandatari alle iniziative dirette a sensibilizzare e spingere le nostre autorità politiche a risolvere il problema che stava diventando patologico e avrebbe posto il nstro paese e noi con esso in condizione veramente difficile a livello internazionale oltre che nazionale.
Sarebbe bene che questo movimento per così dire spontaneo rimanesse attivo proprio per eserciatre lo stesso tipo di pressione per altri problemi impellenti.
Questo sforzo potrebbe anche trarre vantaggio da un avvenimento recentissimo ossia quello della nomina della Dr.ssa Agrò a Direttore generale dell'UIBM, vale a dire con tutte le deleghe, anche quella che in precedenza erano rimaste in capo all'ing. Goti, per cui la Dr.ssa Agrò aveva poteri limitati.
In linea di principio sarebbe bene a mio parere che questo "movimento" si dedicasse più ai fatti di casa nostra, tra i quali direi che a buon diritto vanno iscritti il problema del regolamento del CPI nonchè la definita partenza dell'opposizione marchi.
Accanto a questo problemi maggiori si possono mettere gli altri, più strettamente attinenti al nostro lavoro, quelli cioè evidenziati dall'ing. Pizzoli.
Per quanto riguarda invece il London Agreement, suggerirei che prima si sviluppasse un dibattito tra i consulenti italiani, molti dei quali a mio avviso non sono perfettamente al corrente della questione.
Concludo questo brevi riflessioni con un rinnovato augurio di un buon 2008



Gianfranco Dragotti

Re: MOVIMENTO EPC 2000
Data: 14 gennaio, 2008 [09:56]

Movimento EPC2000 (CONTINUA)
Riprendo dall'intervento del Ing. Dragotti che mi pare abbia colto pienamente il significato della mia "provocazione".
Il successo del "movimento EPC2000" ha dimostrato che, se i mandatari partecipano compatti ad un'iniziativa di COMUNE INTERESSE, la classe politica obbedisce, o meglio si adegua e porta a compimento quanto richiesto.
Ho già espresso questa stessa opinione, in altri modi ed in altra sede, commentando le NON ELEZIONI del Consiglio dell'Ordine all'assemblea del 2007 e mi sembra di poter concludere che la nostra forza e debolezza dipende solo dalla nostra capacità di partecipare compatti per ottenere un obiettivo.
Premesso quanto sopra, convengo che il problema più urgente da risolvere è che il Regolamento di attuazione (Regolamento) del Codice della Proprietà Industriale (CPI) NON ESISTE.
Mi permetto di ricordare al "movimento EPC2000" che il Regolamento è richiamato espressamente agli articoli 51 (Sufficiente descrizione), 136 (Procedura avanti la Commissione dei Ricorsi), 149 (Deposito delle domande di brevetto Europeo), 151 (Deposito delle domande Internazionali), 197 (Annotazioni) e che vi sono temi che possono essere risolti agevolmente mediante il Regolamento.
Ad esempio, il Regolamento può permettere di recuperare i principi riportati nella relazione di accompagnamento al CPI e "dimenticati" inavvertitamente nel testo del CPI. Uno fra tutti: la priorità interna.
Il regolamento, inoltre, può:
- precisare i requisiti formali riguardanti il deposito delle domande e le annotazioni;
- impedire decreti e decretini Ministeriali del tipo "3 ottobre 2007";
- regolamentare l'Assemblea per l'elezione del Consiglio dell'Ordine.
In conclusione, ora che sappiamo che la partecipazione compatta può permettere di ottenere successi insperati, sarebbe opportuno che il "movimento" non si squagliasse come neve al sole di fronte ai problemi impellenti di CASA NOSTRA.
Esiste, però, obiettivamente, una difficoltà: il Regolamento non ha scadenze mentre EPC2000 aveva la scadenza del 13 dicembre 2007.
Propongo una data: fine marzo 2008, cioè la data entro cui dovrebbe essere convocata l'Assemblea degli Iscritti all'Albo.
Se al Consiglio tale data non piace, ne proponga un'altra, MA LA PROPONGA e ne faccia un vessillo di aggregazione.


Re: MOVIMENTO EPC 2000
Inviato da: Antonio Pizzoli ()
Data: 14 gennaio, 2008 [10:06]

Io, purtroppo, temo che il "successo" della ratifica dell'EPC2000 (all'ultimo momento, siamo arrivati penultimi...) non sia dovuto tanto all'encomiabile impegno degli addetti ai lavori quanto alla solare evidenza (anche per la classe politica e per gli industriali) della assoluta necessità di ratificare entro i termini improrogabili.
In altri casi (ricordo ad esempio la questione delle annualità) gli addetti ai lavori si erano impegnati anche di più (ad esempio con annunci sui giornali), ma con nessun risultato pratico.
Spero comunque che si possa ripetere tale "successo" con il Regolamento, anche se la scadenza di fine marzo 2008 mi sembra davvero troppo vicina...a che punto siamo ora? E' già pronta una bozza condivisa? Siamo pronti alla firma?
Forse una scadenza più realistica potrebbe essere la concomitanza con l'introduzione della ricerca brevetti, prevista per il 1° luglio 2008, anche se dubito che si possa avere il Regolamento entro questa data. Per me sarebbe già ottimistico il 31 dicembre 2008...



Antonio Pizzoli - Moderatore del forum

Re: MOVIMENTO EPC 2000
Data: 16 marzo, 2008 [02:33]

Il perché di un successo.

Mi sono domandato più volte perché in occasione della ratifica di EPC 2000 si sia osservato uno scambio intensissimo di E-Mail, di risposte urbi et orbi, ecc. mentre nel caso, ad esempio, del Regolamento di attuazione del CPI ciò non sia avvenuto e non avvenga.
Avendo partecipato all'assemblea del 13 marzo 2008 dei Consulenti in proprietà industriale mi sono dato una risposta.
Come emerso nell'assemblea, al momento ci sono almeno tre temi altamente "caldi":
1- Il Regolamento CPI;
2- Il brevetto comunitario;
3- Le ricerche di anteriorità.
Tralascio l'ultimo punto, in quanto non mi sono cimentato in ricerche su tale argomento, ma rilevo un dato di fatto: al momento nessuna circolazione ampia di E-Mail, di documenti ecc. è stata messa in atto dai "GUARDIANI" o da altri.
Mancando la circolazione di informazioni, manca la discussione e manca, a mio parere necessariamente, la crescita di un movimento di opinione che, anche se altri la pensano diversamente, è, ad esempio, stato decisivo nel caso di EPC 2000.
Ho provato, a questo punto, a fare una ricerca su Google per trovare il regolamento CPI e informazioni sul Brevetto Comunitario.
Relativamente al Regolamento, salvo errori miei, sembra si tratti di un segreto di stato; non se ne trova traccia alcuna.
Relativamente al Brevetto Comunitario, invece, si trova quello che qui includo in coda come link Internet e che ritengo dovrebbe essere la base di un confronto.
Chiedo, come già fatto in assemblea, che la bozza di Regolamento venga fatta circolare via E-Mail al più presto e chiedo anche che vengano costituiti al più presto due gruppi di lavoro (composti possibilmente da Membri del Consiglio e membri volontari non del Consiglio) che cooperino per portare al tavolo di discussione periodico proposto dalla Dott.ssa Agrò il punto di vista dell'Ordine sui due temi.
Le proposte dei due gruppi di lavoro dovrebbero essere fatte circolare ai Consulenti prima di ogni incontro per E-Mail.
Per chiarezza colgo l'occasione per chiedere di essere inserito nel secondo gruppo di lavoro.

Gian Giuseppe Masciopinto

Link:
[www.politichecomunitarie.it]




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