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peer to patent
Data: 05 ottobre, 2007 [09:45]

Cari colleghi mi è stato segnalato questo articolo che è indubbiamente stuzzicante e che penso sia di interesse come esempio di tentativi per "svecchiare" il sistema brevetti e per tentare di rendere il più possibile veritiero il brevetto concesso

Gianfranco Dragotti



Modificato 1 volte. Ultima modifica il giorno 17/10/2008 [03:45] a cura di Antonio Pizzoli.

Allegati: articolo economist.doc (42 KB)  
Re: peer to patent
Data: 10 ottobre, 2007 [11:53]

Ha sicuramente degli aspetti interessanti. Non sono, però, sicuro che possa raghgiungere gli obiettivi che si prefigge. Infatti, se gli aderenti saranno tanti e manderanno molte anteriorità, c'è caso che il lavoro per gli esaminatori diventi impossibile. Varrebbe la pena di provare. Bisogna andare sul sito dell'USPTO? Se prendesse piede, potrebbe valer la pena di segnalarlo ai nostri clienti...

Re: peer to patent
Inviato da: Lai ()
Data: 05 gennaio, 2011 [01:54]

Una distinzione fondamentale e' necessaria: il problema si pone solo nel sistema USA che notoriamente deve risolvere la scarsa competenza dei suoi esaminatori (comprovata dai documenti che citano sui search reports) e quindi il basso livello di qualita' dei brevetti emessi. Il che per forza di cose conduce ad oppositions.
Cercano quindi di ovviare agli scarsi investimenti del US PO con una sorta di plebiscito (tipicamente americano), che in una societa' gia' orientata al peer pressure puo' introdurre precedenti per convincere un esaminatore cosa scrivere sul Search Report, in base all orientamento della maggioranza ...

Senza fare riferimento al fatto che il first to file complica (perche' alterata) ancora di piu' la loro situazione ..

Nel brevetto Europeo dunque i problemi citati nell articolo non sussistono:

1- l'esaminatore non si perde in centinaia di claims perche' l'applicant oltre un certo numero di claims paga di piu' per ogni claim che aggiunge e quidni difficilmente arrivano centinaia di claims ..

2- Esiste un Metodo di Analisi dell 'european application: non ci si perde tra i claims non sapendo a cosa dare importanza: si definisce chiaramente l'invenzione definita dal primo claims e tutto cio' che esula da questa invenzione definisce una non unity e quindi non si analizza oppure, da ultime disposizione si chiede all'applicant quale invenzione desidera che si ricerchi.

Leggendo tra le righe, questo peer to patent, mi sembra esprima anche un segno di malessere; vedo il tentativo di riequilibrare il percepito potere dei grandi players, chiamando a raccolta il resto del mondo, in prima linea quello americano accademico (che escludendo il mondo brevettuale e' sempre abituato ad essere considerato l'"Autorita"winking smiley, forse vogliono recuperare il terreno perso .. in Europa anche questo divario non c'e ..

Re: peer to patent
Inviato da: Lai ()
Data: 05 gennaio, 2011 [01:59]

Vorrei solo aggiungere che indubbiamente il peer to patent migliorerebbe senza alcun dubbio il livello di qualita' dei brevetti USA, e quindi il lavoro degli esaminatori europei quando ntra nella fase regionale ... ma solo perche' il livello attuale del brevetto USA e' veramente basso ..



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