Una distinzione fondamentale e' necessaria: il problema si pone solo nel sistema USA che notoriamente deve risolvere la scarsa competenza dei suoi esaminatori (comprovata dai documenti che citano sui search reports) e quindi il basso livello di qualita' dei brevetti emessi. Il che per forza di cose conduce ad oppositions.
Cercano quindi di ovviare agli scarsi investimenti del US PO con una sorta di plebiscito (tipicamente americano), che in una societa' gia' orientata al peer pressure puo' introdurre precedenti per convincere un esaminatore cosa scrivere sul Search Report, in base all orientamento della maggioranza ...
Senza fare riferimento al fatto che il first to file complica (perche' alterata) ancora di piu' la loro situazione ..
Nel brevetto Europeo dunque i problemi citati nell articolo non sussistono:
1- l'esaminatore non si perde in centinaia di claims perche' l'applicant oltre un certo numero di claims paga di piu' per ogni claim che aggiunge e quidni difficilmente arrivano centinaia di claims ..
2- Esiste un Metodo di Analisi dell 'european application: non ci si perde tra i claims non sapendo a cosa dare importanza: si definisce chiaramente l'invenzione definita dal primo claims e tutto cio' che esula da questa invenzione definisce una non unity e quindi non si analizza oppure, da ultime disposizione si chiede all'applicant quale invenzione desidera che si ricerchi.
Leggendo tra le righe, questo peer to patent, mi sembra esprima anche un segno di malessere; vedo il tentativo di riequilibrare il percepito potere dei grandi players, chiamando a raccolta il resto del mondo, in prima linea quello americano accademico (che escludendo il mondo brevettuale e' sempre abituato ad essere considerato l'"Autorita"
, forse vogliono recuperare il terreno perso .. in Europa anche questo divario non c'e ..