Invito tutti a leggere questo documento, sulla cui base si discuterà nel prossimo comitato esecutivo a Siviglia ai primi di novembre. La discussione verte soprattutto sulla domanda se ci sia una ragione per cui non aprire alle invenzioni non tecnologiche, eccetto la tradizione.

Una nuova interessante frontiera: quella delle aste di brevetti.

Rapporto sull'analisi delle differenze da parte dell'IGC relativamente alla protezione di conoscenze tradizionali e folklore nel mondo.

Mi chiedo a cosa faccia riferimento l'Esslinger quando parla di invenzioni non tecniche che possono soddisfare i 3 criteri:

1.Reward for disclosing the invention and not keeping it secret;
2. Protection of the investment for developing, testing and marketing the invention; and
3.Incentive to stimulate inventive activity and innovation.

All three aspects apply to technical as well as to non-technical inventions ..

Il "more or less" mi fa capire chiaramente che non ha argomenti ..


Poiche' non viviamo nel mondo delle idee di Platone, ma in un mondo materiale, chi ha un idea se non la esprime fisicamente tramite una musica, poesia, immagine, apparato, systema e metodo che includano entita' fisiche, di questo pianeta Terra, non capisco cosa voglai proteggere .. a cosa si riferisce???

Purtroppo alle idee! Idee che restano tali senza nessun'applicazione (e chi poi le applica deve pagare le royalties) .. certo per chi lavora nel mondo dei brevetti il lavoro aumenterebbe ..

Cosi' per 20 anni nessun altro puo' esprimere quell'idea magari utilizzando un mezzo fisico, visto che siamo dotati di un corpo e viviamo nella materia, ma volgiamo brevettare le idee (che siano di business o altro) ..

E' troppo facile scherzrci su e dire che e' evidente che per chi avalla queste tendenze , avere un'idea, pensare, avviene cosi' raramente che vuole brevettarla ..
Agli altri poi la fatica e le risorse per realizzarla (se concesso)

Farci anche una convention ...!