Ci riferiamo alla Legge Finanziaria per il 2006, che ha definitivamente soppresso le tasse di deposito e di mantenimento in vita dei brevetti italiani.

Con tale provvedimento, il problema più importante che si pone e che arreca il maggior danno all'Italia e a tutte le industrie e istituti di ricerca italiani, che effettuano ricerche e producono innovazioni tecnologiche, è la mancanza di un trattamento di reciprocità in tutti gli stati esteri compresi quelli europei.

Detti stati infatti, possono bloccare la ricerca italiana e impedire la concorrenza ai loro prodotti industriali per tutta la durata legale dei brevetti, senza pagare le necesarie tasse governative. Questo è danno più grave!!

Distinti saluti
Ing. Saverio Russo

Questo aspetto è stato fatto presente più volte ed in varie sedi a chi poteva modificare questa parte di normativa: anche l'UIBM ha spinto in questo senso, ma non si è riusciti nell'intento perché agli occhi dei politici è parso prevalente l'aspetto dell'incentivo alla ricerca nazionale. Non hanno compreso che in prospettiva gli effetti negativi potevano superare i vantaggi, ....e poi ormai eravamo alla vigilia del periodo elettorale.

Silvano Adorno



Silvano Adorno

Caro Ingegnere, il Collegio ha intrapreso tutti i passi possibili ed immaginabili per segnalare l'erroneità della decisione governativa, ivi compreso l'invio di memorandum dettagliati ai ministri Tremonti e Scajola, nonchè ad alcuni rappresentanti dell'opposizione.
Inoltre abbiamo partecipato alla spesa dell'annuncio a pagamento pubblicato sul Corriere congiuntamente con Ordine ed altre associazioni, nonchè alcuni studi.
Adesso possiamo solo tenerci l'abolizione nella speranza che con il prossimo governo si abbia un ravvedimento.
Cordialmente
Gianfranco Dragotti



Gianfranco Dragotti