Leggi :  FICPI FICPI FORUM
Leggi, convenzioni, trattati, regolamenti, procedure e proposte in materia di proprietà industriale ed intellettuale 
London Agreement
Inviato da: Antonio Pizzoli ()
Data: 20 settembre, 2007 [06:36]

Pare proprio che l'Accordo di Londra entrerà in vigore nel 2008:

[www.epo.org]



Antonio Pizzoli - Moderatore del forum

Re: London Agreement
Data: 10 ottobre, 2007 [06:40]

La firma della Francia sarà decisiva.
E' noto che l'Italia è fra i Paesi che hanno chiesto comunque la traduzione.
Altri Paesi accetteranno come testo quello della lingua di procedura, cosa che porterà nel tempo ad avere molti testi brevettuali solo in lingua tedesca, vista la prevalenza di depositi provenienti dalla Germania (e la tendenza recente degli esaminatori di citare testi di domande tedesche).
Mi domando se un'opzione italiana per la lingua inglese non avrebbe aiutato ad evitare questo rischio di germanizzazione.

Come ulteriore commento, posso solo osservare che il pattto di Londra non mi sembra una via verso il brevetto comunitario che a mio parere dovrebbe prevedere una lingua ufficiale di convalida (ad esempio l'Inglese) o un numero limitato di lingue ufficiali di convalida (ad esempio Inglese, tedesco, francese più eventualmente spagnolo e italiano) e dunque, proprio per tale motivo, mi sorprende l'enfasi data ad un patto che non aiuta a risolvere il vero nodo attuale "il brevetto comunitario".

Masciopinto


Re: London Agreement
Data: 05 dicembre, 2007 [05:59]

Non condivido le preoccupazioni dell'Ing. Masciopinto, dato che, a tutt'oggi, la Germania è solo il primo Paese europeo per depositi e non il Paese che fa in assoluto il maggior numero di depositi euruopei; quest'ultimo primato spetta a Stati Uniti e Giappone. Dunque la germanizzazione linguistica (contro la quale nulla avrei, visto che è una lingua più rappresentativa dell'Europa di quanto lo sia l'inglese) mi pare molto difficile.
Ma c'è un altro punto sul quale mi piacerebbe intervenire. Lo spunto me l'ha dato la recente corsa alla ratifica di CBE2000, insieme alle questioni linguistiche. Mi sto vieppiù rendendo conto che, soprattutto i politici, stanno inseguendo il cavallo sbagliato. In tutti i ragionamenti a sostegno del brevetto comunitario o dell'eliminazione delle traduzioni vedo il seguente ragionamento: nessuna traduzione meno spesa, meno spesa, più brevetti depositati (non importa da chi), più brevetti depositati in un territorio, maggiore prosperità dell'industria in quel territorio... Ma è proprio vero il contrario! Non è interesse di uno stato o di un'organizzazione di stati ottenere tanti depositi dall'estero: ciò significa meno libertà di movimento per le industrie locali e maggiore potere delle industrie straniere. Non è neanche il nostro interesse: noi dovremmo cercare di esportare lavoro, l'importazione ben venga (con le sue traduzioni), ma è un lavoro che finisce lì; l'esportazione ci porta molto più lavoro. Accettiamo l'importazione perché è il modo di poter anche esportare (il protezionismo non paga). Allora: lo sforzo di pressione fatto per CBE2000 facciamolo anche per evitare che l'Italia ratifichi il protocollo di Londra o il brevetto comunitario, facendo presente ai signori politici che questi due strumenti non potranno che danneggiare la nostra industria, a vantaggio dell'industria extra-europea!
D'altra parte, all'ultimo cmitato esecutivo FICPI i favorevoli al protocollo non erano gli europei (salvo il delegato britannico), erano quelli di fuori. Ci sarà un motivo per questo!



Spiacente, solo gli utenti registrati possono intervenire. Cosa aspetti a registrarti?
This forum powered by Phorum.