Re: ESAME ? ... NO GRAZIE
Data: 02 agosto, 2008 [04:32]
Riconosco che è affascinante l'idea di un'opposizione nei brevetti.
Mi sembra però che aggiunga carne al fuoco quando il fornello è già colmo.
Il tema principale, però, al di là di ulteriori sotto temi, è, a mio parere, il seguente:
Vogliamo diventare un paese a ricerca o un paese a esame ?
La ricerca, se effettuata su domande di priorità entro il periodo di scadenza della priorità (9 mesi come promesso), comporta grossi vantaggi per gli inventori estemporanei e per le piccole aziende che di solito fanno un primo deposito Italiano.
Infatti ciò permette di verificare la bontà dell'invenzione o di inserire dei correttivi alla domanda per depositarne una nuova che rivendichi la priorità precedente ed, eventualmente, si distingua maggiormente dall'arte nota.
Le grandi aziende, in genere, fanno primi depositi internazionali, più costosi ma che comunque garantiscono la ricerca prima della scadenza della priorità, e dunque non sono interessate (o non lo erano).
L'esame, in particolare nel caso di parallelo esame Italiano ed Europeo, comporta costi maggiori (per l'inventore e per lo stato) e situazioni paradossali (i paradossi non richiedono suicidi in massa).
L'esame diversamente dalla ricerca (che ricordo è una ricerca con parere di brevettabilità) non è una necessità.
Fino ad oggi i brevetti sono stati concessi senza ricerca e lo possono essere ancora in presenza di una ricerca, se non era scandaloso prima non può esserlo d'ora in poi. Sta alla capacità del consulente consigliare bene il cliente in funzione delle diversa evoluzione a cui la domanda sarà sottoposta (estensione, non estensione, ecc.).
Cordialmente
Gian Giuseppe Masciopinto